La riflessione sui diritti umani risulta da sempre collegata in maniera imprescindibile al lavoro degli psicologi. Tale professione, infatti, a partire dalle proprie radici epistemologiche e deontologiche, sino allo specifico degli innumerevoli contesti ove si declina, ha come propria vocazione principale la promozione e la tutela del benessere comune in tutti gli aspetti: individuali, sociali e comunitari.
Qualunque tipo di violazione dei diritti umani genera sempre anche sofferenze e ferite psicologiche. Traumi che dai singoli si possono trasmettere alle comunità e propagarsi attraverso le generazioni. Le violazioni dei diritti arrivano così ad essere fattori di mutamento sociale, di pensiero individuale e di funzionamento comunitario. Quello dello psicologo è quindi un ruolo chiave a tutti i livelli del dibattito e degli interventi in materia di diritti: soggetto competente nella comprensione e nella promozione; scudo protettivo e di tutela; sostegno, cura ed elemento professionale fondamentale nella riduzione delle conseguenze negative causate dalle violazioni; fattore centrale di restituzione del diritto violato.
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